giovedì 20 dicembre 2012

Il Nido Diffuso - Comunicato Stampa

Il Nido Diffuso
Comunicato Stampa



Mercoledì 19 dicembre la Rete per l’Innovazione nel Sociale ha presentato, presso la sede della Regione FVG di Udine, il progetto Nido Diffuso.
La conferenza stampa è stata organizzata con la preziosa collaborazione dell’Assessorato all'istruzione, università, ricerca, famiglia, associazionismo e cooperazione, dell’Assessore Roberto Molinaro e del P.O. Dott. Fabrizio Spadotto.
La Regione Friuli Venezia Giulia ha intrapreso negli ultimi anni un percorso di sperimentazione che ha portato all'approvazione di un nuovo regolamento di attuazione (230/pres del 04/10/2011) della L.R. 20/2005, che introduce in modo stabile la figura dell'Educatrice Domiciliare.
L’Assessore Molinaro, introducendo l’incontro, ha ribadito come: la cura e l'educazione dei nostri figli sia oggi uno dei temi ricorrenti della politica familiare regionale e la prima infanzia è un momento estremamente importante per la crescita.
Una particolare attenzione è stata data dall’Assessore al percorso di condivisione e confronto che la Rete per l’Innovazione nel Sociale, che rappresenta tre importanti realtà cooperative del territorio regionale - Codess FVG, FAI e Duemilauno Agenzia Sociale - ha portato alla predisposizione del modello presentato.
Il Direttore di Codess FVG e Presidente della Rete per l'Innovazione nel Sociale, Franco Fullin, ripercorrendo il percorso di costituzione della rete e dei suoi valori e obiettivi, ha sottolineato come la rete sia nata dalla necessità di sperimentare nuove esperienze imprenditoriali e sociali attraverso la messa in rete di risorse, innovazioni e buone pratiche nell’ambito dei servizi socio-sanitari ed educativi regionali.
Il progetto, presentato da Andrea Satta, Coordinatore Rete per l'Innovazione nel Sociale, parte dal modello di origine tedesca Tagesmutter e introduce un nuovo modo di progettare servizi per la prima infanzia coinvolgendo le famiglie e l’associazionismo, stimolando l'autoimprenditorialità ed allo stesso tempo garantendo competenza, sicurezza, cura ed attenzione.
Particolare rilievo viene data al ruolo educativo ma anche, come ribadito dal Coordinatore, al rispetto dei tempi di lavoro di vita delle educatrici, così come delle famiglia e dei bambini: questi sono i valori imprescindibili per la Rete di impresa sociale. Il Nido Diffuso vuole coniugare esperienza, competenza e innovazione introducendo nel sistema integrato dei servizi prima infanzia un modello di lavoro flessibile, territoriale e cooperativo. I principi del modello sono riassumibili in tre parole chiave: la diffusione e la sua capacità di offrire risposte puntuali a problemi ed esigenze concrete delle famiglie; l’integrazione ovvero la presenza di un sistema reticolare di servizi, direttamente gestiti dalle Cooperative, che assicura coordinamento, formazione, supporto pedagogico ed amministrativo; la cooperazione intesa come capacità imprenditoriale di avviare, coordinare e sviluppare nuovi modelli lavorativi.
Cristina Benes, Referente Area Nido della cooperativa Duemilauno agenzia sociale, ha introdotto la Carta dei Servizi che definisce gli standard di qualità del servizio rivolto alle famiglie. Il progetto, come è stato spiegato ai numerosi interlocutori istituzionali e del mondo cooperativo presenti, pone al centro il “bambino e la sua famiglia”, proponendosi di accogliere il bambino in un ambiente sicuro, protetto e familiare, nel quale possa esprimere liberamente le proprie potenzialità relazionali, cognitive ed affettive, e di sostenere la famiglia nell’importante funzione genitoriale.
A conclusione della Conferenza Stampa Il dott. Fabrizio Spadotto, P.O. coordinamento interventi regionali promozione e sostegno della famiglia e dell’infanzia, ha ribadito la volontà del servizio di continuare il proficuo lavoro di confronto in modo che il Nido Diffuso possa divenire un'occasione per avviare una nuova offerta per la prima infanzia, per integrarla con l'esistente e per sperimentare un modello innovativo di intervento territoriale.

mercoledì 19 dicembre 2012

Il Nido Diffuso


Udine 19/12/2012 - Rete per l'Innovazione nel Sociale
Presentazione del servizio Nido diffuso



La cura e l'educazione dei nostri figli appare oggi come uno dei temi ricorrenti della politica familiare sia nazionale che regionale. La prima infanzia, dalla nascita ai tre anni, è un momento estremamente importante per la crescita; la casa è il nostro luogo più intimo, più accogliente e la famiglia la nostra struttura sociale naturale. Ricreare un luogo e una situazione familiare sono i presupposti per l'offerta di un Servizio Educativo Domiciliare.
Da molti anni il modello di origine tedesca Tagesmutter, declinato in Italia a partire dalle esperienze trentine e sud tirolesi, si pone come valida integrazione all'offerta di servizi rivolti alla prima infanzia.
La Regione Friuli Venezia Giulia ha intrapreso negli ultimi anni un percorso di sperimentazione che ha portato all'approvazione di un nuovo regolamento di attuazione (230/pres del 04/10/2011) della L.R. 20/2005, che introduce in modo stabile la figura dell'Educatrice Domiciliare.
Si tratta di un nuovo modo, almeno per la nostra regione, di progettare servizi per la prima infanzia coinvolgendo le famiglie e l’associazionismo, stimolando l'autoimprenditorialità ed allo stesso tempo garantendo competenza, sicurezza, cura ed attenzione.
Il nido è il luogo dell'accoglienza comunitaria dove i bimbi imparano a stare con gli altri, imparano regole e diritti, imparano il valore del gioco e dell'apprendimento. L’attenzione del ruolo educativo, la competenza e la capacità degli operatori prima infanzia, il rispetto dei tempi di lavoro di vita delle educatrici, così come delle famiglia e dei bambini: questi sono i valori imprescindibili per la Rete per l'Innovazione nel Sociale.
Su queste basi è stato costruito il modello Nido Diffuso che integra la figura della Educatrice Domiciliare con i valori del sistema nido d’infanzia.
Il Nido Diffuso è un progetto innovativo che vuole coniugare esperienza, competenza e innovazione introducendo nel sistema integrato dei servizi prima infanzia un modello di lavoro flessibile, territoriale e cooperativo.

Il primo principio del modello è la sua diffusione e la sua capacità di offrire risposte puntuali a problemi ed esigenze concrete delle famiglie. In particolare garantisce la specializzazione delle case, l’accoglienza in piccoli gruppi, il rapporto numerico educatrice/bambini molto basso, la predisposizione di progetti educativi personalizzati ed infine è una soluzione alla lontananza da altri servizi prima infanzia.
Il secondo principio è la sua reale e operativa integrazione. La presenza di un sistema reticolare di servizi, direttamente gestiti dalle Cooperative promotrici, assicura un coordinamento costante, la formazione continua e qualificata, il supporto pedagogico ed amministrativo, la risoluzione immediata e professionale delle assenze, imprevisti o malattie delle educatrici.
Il terzo principio è la cooperazione intesa come capacità imprenditoriale di avviare, coordinare e sviluppare nuovi modelli lavorativi. La capacità di stimolo dell'empowerment comunitario e personale, che la cooperazione è in grado di offrire, si declina in un nuovo modello di imprenditorialità diffusa, sostenuta e governata. Essere imprenditrici di se stesse diventa uno dei due fattori, l'altro è la capacità di fare rete, comunità e sistema attraverso la presenza di un soggetto gestore autorevole come la Cooperazione sociale.
Il Nido Diffuso è un'occasione per avviare una nuova offerta per la prima infanzia, per integrarla con l'esistente e per sperimentare un modello innovativo di intervento territoriale.

mercoledì 5 dicembre 2012

Il congedo di paternità obbligatorio di un giorno e facoltativo per altri due

Una goccia nel mare: IL CONGEDO DI PATERNITA' OBBLIGATORIO:

Pubblichiamo il seguente articolo tratto dal sito http://job.fanpage.it/il-congedo-di-paternita-obbligatorio-di-un-giorno-e-facoltativo-per-altri-due/


La riforma lavoro introduce il congedo di paternità' obbligatorio di un giorno spettante al padre lavoratore entro i 5 mesi dalla nascita del figlio. Consentiti anche altri due giorni facoltativi in sostituzione della madre durante il periodo di astensione obbligatoria. Durante le assenze ci sarà una indennità giornaliera Inps del 100% della retribuzione.

Il congedo di paternità obbligatorio di un giorno e facoltativo per altri due.

La riforma del lavoro interviene a supporto delle norme del Testo unico delle disposizioni legislative in materia di tutela della maternità e della paternità, il D. Lgs. n. 151 del 2001. Introdotto, dopo qualche mese in cui se ne parlava, il congedo di paternità obbligatorio dedicato al padre, che si affianca al congedo di maternità, l’astensione facoltativa e il congedo parentale, ossia i permessi retribuiti e le assenze tutelate dalla legge per consentire alla madre e al padre lo svolgimento della propria funzione familiare durante la gravidanza, la nascita e i primi anni di vita del bambino.
Il congedo di paternità obbligatorio. Con i commi da 24 a 26 dell’art. 4 della legge n. 92 del 2012 sono stabilite misure sperimentali in favore della maternità e paternità: “Al fine di sostenere la genitorialità, promuovendo una cultura di maggiore condivisione dei compiti di cura dei figli all’interno della coppia e per favorire la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, in via sperimentale per gli anni 2013-2015, il padre lavoratore dipendente, entro i cinque mesi dalla nascita del figlio, ha l’obbligo di astenersi dal lavoro per un periodo di un giorno”.
Il nuovo congedo facoltativo per il padre. Inoltre è previsto che “entro il medesimo periodo (di cinque mesi), il padre lavoratore dipendente può astenersi per un ulteriore periodo di due giorni, anche continuativi, previo accordo con la madre e in sua sostituzione in relazione al periodo di astensione obbligatoria spettante a quest’ultima”.
Si tratta di una misura inferiore rispetto a quella di cui si parlava, ossia tre giorni di congedo di paternità obbligatorio. Con la riforma del lavoro il congedo è diventato di un giorno obbligatorio più altri due facoltativi. La misura, anche se la legge non lo specifica, dovrebbe estendersi anche alle adozioni o gli affidamenti preadottivi.
Indennità giornaliera Inps. Sia il congedo di paternità obbligatorio che il periodo di due giorni goduto in sostituzione della madre è riconosciuta un’indennità giornaliera a carico dell’INPS pari al 100 per cento della retribuzione e per il restante giorno in aggiunta all’obbligo di astensione della madre è riconosciuta un’indennità pari al 100 per cento della retribuzione. Anche se la legge non lo specifica, per analogia, i tre giorni di congedo di paternità fruibili dal padre dovrebbero essere coperti da contributi figurativi.
In termini di indennità percepita dall’Inps, i due giorni usufruiti dal padre in luogo della madre permettono l’incasso del 100% della retribuzione, mentre per la madre con l’astensione obbligatoria la misura dell’indennità è dell’80%. Quindi potrebbe convenire alla coppia l’utilizzo dei due giorni facoltativi destinati al padre in luogo della madre. Ovviamente tale discorso cade se il CCNL della lavoratrice madre prevede l’integrazione al 100% della misura Inps, quindi la copertura a carico del datore di lavoro del 20% non indennizzato dall’Inps.
La comunicazione preventiva di 15 giorni al datore di lavoro. Il padre lavoratore è tenuto a fornire preventiva comunicazione in forma scritta al datore di lavoro dei giorni prescelti per astenersi dal lavoro almeno quindici giorni prima dei medesimi.