mercoledì 29 maggio 2013

“Lavori in corso 2013": conto alla rovescia per il Click day!

Vi segnaliamo l'iniziativa 'Lavori in Corso', iniziativa promossa dalla Provincia di Pordenone, rivolta ai ragazzi che hanno compiuto 16 anni, regolarmente iscritti al 3° o 4° anno di un percorso di studi superiore nell'anno scolastico 2012-2013.


PRENOTAZIONI ON LINE compilabili esclusivamente dalle 17 alle 18 del 31 maggio 2013


Ci siamo. Mancano solo 48 ore ormai all'avvio ufficiale di “Lavori in corso", la fortunata iniziativa promossa dalla Provincia di Pordenone che quest'anno taglia il traguardo della quarta edizione. Conclusi gli incontri informativi sul territorio, sarà una corsa contro il tempo per quanti vorranno aderire al progetto che, anche quest'estate, occuperà almeno 200 ragazzi, suddivisi su due turni, dal 1° luglio al 26 luglio e dal 29 luglio al 30 agosto (con una pausa in questo caso dal 12 al 16 agosto), in lavori di manutenzione presso istituti scolastici ed altre aree provinciali tra Pordenone, Maniago, Spilimbergo, Sacile e San Vito al Tagliamento.
CHI PUO' PARTECIPARE – Per poter partecipare a “Lavori in corso" bisogna avere compiuto 16 anni, essere regolarmente iscritti al 3° o al 4° anno di un percorso di studi superiore nell'anno scolastico 2012-2013 e trovarsi senza impegni scolastici nel mese in cui si presta l'attività lavorativa. Dopo avere effettuato le visite mediche (da effettuarsi a Pordenone, nella sede della Provincia, con un medico del lavoro messo a disposizione dall'Ente. Ai partecipanti è richiesto solo di portare con sé il libretto della vaccinazione) i ragazzi saranno, prima impegnati in un percorso di formazione in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro e quindi, avviati al lavoro, affiancati da “tutor socioeducativi" e “maestri di mestiere". Lavoreranno dal lunedì al giovedì, dalle 8 alle 12, per quattro settimane, per un totale di 64 ore. Saranno retribuiti con i voucher INPS e percepiranno un stipendio pari a 480 euro netti. Il datore di lavoro/committente è la Provincia di Pordenone.
COME CI SI PRENOTA – Al fine di evitare code al Protocollo e levatacce mattutine per la consegna delle domande, anche quest'anno, gli uffici delle Provincia, hanno pensato bene di riproporre la formula della prenotazione on line. Gli interessati possono collegarsi comodamente da casa all'indirizzowww.provincia.pordenone.it (per le informazioni basta cliccare il logo presente in alto a destra) o direttamente alla sezione dedicatawww.lavoriincorso.provincia.pordenone.it dove troveranno un link che li rimanderà ad un form disponibile e compilabile esclusivamente dalle 17 alle 18 del 31 maggio 2013. Al termine della procedura il sistema invierà il modulo di domanda precompilato alla mail indicata durante la compilazione. Modulo che dovrà essere stampato a cura dello studente. L'invio del form assegna un numero progressivo in base alla data e all'ora (g/m/h:m:s)
CONSEGNA DEL MODULO CARTECEO – Il modulo cartaceo debitamente sottoscritto (se minorenne dal genitore indicato nel form) dovrà essere consegnato unitamente al proprio curriculum vitae ed alla fotocopia di un documento di identità e del codice fiscale (se minorenne anche quelli del genitore),esclusivamente a mano, presso uno dei Centri per l'Impiego o al Protocollo della sede dell'ente Provincia, entro le 12 di giovedì 6 giugno. La mancata consegna del modulo cartaceo costituisce motivo di esclusione, così come l'assenza alla visita medica e alla formazione. Ogni comunicazione, riguardante la formazione delle graduatorie ed orari delle visite, sarà pubblicata nella sezione dedicata del sito della provincia all'indirizzo www.lavoriincorso.provincia.pordenone.it.

martedì 28 maggio 2013

Fai, bilancio approvato e ricavi in crescita. Fedrigo: rete per l’innovazione nel sociale costituita insieme a Codess e Agenzia sociale


Vi segnaliamo l'articolo sull'Assemblea Soci FAI 2013, uscito sul Messaggero Veneto il 23 Maggio 2013.


L'assemblea societaria svolta a Pordenone ha confermato Fai tra le principali imprese sociali del Friuli Venezia Giulia. Questo il dato generale che emerge dal bilancio 2012 approvato dai soci della cooperativa, presso la sala convegni della biblioteca di Pordenone. I dati principali che illustrano le caratteristiche di un anno di lavoro e di Fai sono: ricavi per 8.708.230 euro (una crescita del 5,29% rispetto al 2011), 327 lavoratori iscritti a libro paga, 298 a tempo indeterminato, un utile d’esercizio di 117.867 euro, un patrimonio netto che per la prima volta nella storia della Cooperativa supera il milione di euro. Con il 90,5% di lavoratrici, Fai da sempre si caratterizza per essere un’importante risorsa per l’occupazione femminile. Dati che hanno sviluppato nuove azioni di conciliazione aziendale, incrementando le attività dello sportello informativo, arricchendo l’offerta con l’avvio di un punto verde intergenerazionale presso Casa Colvera. Altro dato importante è quello sul turnover aziendale, praticamente fermo da anni. I tre principali settori d’intervento rappresentano una continuità rispetto alle aree dei servizi erogati: anziani (40,94%), disabili (49,85%) e salute mentale (9,20%).
Più di 468.000 le ore lavoro retribuite e circa 400 gli utenti seguiti quotidianamente nelle sedi operative. Si è confermato anche nel 2012 l’impegno della società in materia di contratto di lavoro, formazione, sicurezza e sistema qualità certificato.
«Questi numeri fotografano più di ogni altra parola – spiega il presidente Fabio Fedrigo – quello che è stato prodotto grazie ad un grande lavoro di squadra. Il lavoro quotidiano dei nostri soci, a tutti i livelli, ha contribuito in questi ventisette anni a costruire un'impresa sociale solida e sana sotto il profilo dei bilanci e della crescita occupazionale. Sapere che la società per cui si lavora ha un buon patrimonio economico e basi finanziarie adeguate, è motivo di serenità. Dopodiché i tempi sono durissimi e difficili, ma intanto diamo valore a quello che abbiamo. E' importante sottolineare che il nostro è un lavoro condiviso e costruito dentro il tessuto sociale delle comunità locali, condiviso con istituzioni, famiglie e terzo settore. Quando una società riesce a far coniugare dignità occupazionale e lavoro di cura, crescita economica e visione d'impresa, questa società diventa patrimonio della comunità, risorsa per le istituzioni e le famiglie. Il mercato è sempre più caratterizzato da imprese (piccole o grandi) angosciate dal non farcela, dall'essere spazzate via, e questo abbassa il profilo delle scelte e del fare impresa. Abbassa purtroppo il livello delle risposte, per qualità e quantità, alla domanda di salute dei cittadini».
Fai ha scelto per queste ragioni, con Codess Fvg (Udine) e 2001 Agenzia sociale (Trieste) di costituire nel 2012 la prima rete per l’innovazione nel sociale in Regione. Un laboratorio per la messa in comune di politiche sociali, che nel 2013, ha fatto nascere il consorzio Vives, aggregato di oltre 1.200 soci lavoratori e con un volume di economia sociale di quasi 35 milioni di euro.

giovedì 16 maggio 2013

ASSEMBLEA SOCI FAI 22 MAGGIO 2013


Mercoledì 22 Maggio alle ore 18.00 presso la Biblioteca Civica di Pordenone, in Piazza XX Settembre, si terrà l'Assemblea ordinaria dei soci FAI.

giovedì 2 maggio 2013

Tassa rifiuti, Iva rimborsabile


Vi segnaliamo questa notizia tratta dal sito del http://www.ilsole24ore.com/

La tariffa rifiuti non deve essere assoggettata a Iva.
Si tratta infatti di un'entrata tributaria che, in quanto tale, non può mai costituire il corrispettivo di un servizio reso. Questo è quanto ha ribadito la Corte di cassazione, con la sentenza 3756 del 9 marzo 2012 (si veda «Il Sole 24 Ore» di ieri), in aperto contrasto con la tesi espressa dal Dipartimento delle politiche fiscali, nella circolare n. 3 del 2010.
Con quest'ultimo documento di prassi, le Finanze avevano tentato di bloccare le istanze di rimborso dei contribuenti rilevando la continuità esistente tra la Tia1 (articolo 49, Dlgs 22/1997) e la Tia2 (articolo 238, Dlgs 152/2006).
La Tia2 è stata, infatti, dichiarata entrata patrimoniale, soggetta a Iva, con la disposizione interpretativa di cui all'articolo 14, comma 33, Dl 78/2010. Senonché, proprio questa tesi è stata smentita dall'ultima pronuncia della Cassazione.
Ne deriva un evidente impulso alla riattivazione delle istanze di rimborso dell'Iva pagata dai cittadini, spesso tenute in sospeso, in forza della suddetta circolare n. 3.
Deve peraltro essere chiaro che le procedure di rimborso determineranno un costo che, alla fine, sarà sopportato dal bilancio dello Stato e cioè dalla collettività.
L'onere non può invero gravare sui gestori del servizio o sui comuni, poiché tutto è nato da una interpretazione dell'amministrazione finanziaria. La competenza a ricevere le domande è del gestore del servizio, se l'Iva è stata addebitata da questi.
A tale scopo, sarà sufficiente verificare se la fattura emessa è intestata al gestore. Nei casi meno diffusi in cui, invece, è stato il Comune a riscuotere l'entrata, con assoggettamento ad Iva, la domanda andrà inoltrata all'ente locale.
Prima di presentare le domande occorre tuttavia fare delle verifiche. In primo luogo, è ovvio che nessun rimborso potrà essere richiesto ai Comuni che hanno applicato la Tarsu. In questi casi, poiché l'Iva non è mai stata addebitata, nulla potrà essere preteso in restituzione a tale titolo. In caso di applicazione della tariffa, inoltre, occorre accertare di che tipo di tariffa si tratta. Potrebbe infatti essere accaduto che il Comune, con apposita delibera regolamentare, abbia deciso di istituire la Tia2, in luogo della Tia1 (si veda l'articolo in pagina). In tale eventualità, l'ostacolo è rappresentato dalla sopra citata norma interpretativa, di cui all'articolo 14, Dl 78/2010, che ne ha sancito la natura patrimoniale, in quanto tale da assoggettare ad Iva.
Il punto è, però, che in presenza di un'entrata che funziona esattamente come l'omologa entrata tributaria (la Tia1), appare difficile sostenere che il regime giuridico è completamente diverso.
A ciò si aggiunga che, per consolidata tradizione dottrinale e giurisprudenziale, per stabilire la natura di un prelievo occorre dare prevalenza non alle espressioni letterali utilizzate dal legislatore ma al modo di funzionamento dello stesso. Si dovrebbe allora presentare al gestore un'istanza di rimborso dell'Iva pagata e quindi adire la magistratura ordinaria, per chiedere in via pregiudiziale l'illegittimità della disposizione di cui all'articolo 14, comma 33, Dl 78/2010, per violazione dell'articolo 3 della Costituzione. Se la Consulta dovesse accogliere l'eccezione, la Tia2 verrebbe riqualificata come entrata tributaria, rientrando così nella medesima disciplina giuridica della Tia1.
Le cose sono, invece, decisamente più semplici nei Comuni che hanno applicato la Tia1. Sarà in questo caso sufficiente presentare un'istanza di rimborso al gestore del servizio pubblico e quindi, in caso di rifiuto, citare lo stesso in giudizio davanti al giudice ordinario.
In caso di richiesta di restituzione dell'Iva da parte di un consumatore finale, infatti, si è in presenza di una controversia tra privati, che non origina dall'emissione di un atto impositivo. Ne consegue l'incompetenza delle Commissioni tributarie e la cognizione del giudice ordinario (tra le tante, Cassazione, sentenza 2064 del 2011).
Il termine per presentare l'istanza di rimborso dovrebbe essere quello di dieci anni dal pagamento, trattandosi di un indebito oggettivo.


COMUNI IN TARSU 
Non corrono il rischio di ricevere richieste di rimborso i comuni che hanno mantenuto la Tarsu (Tassa sui rifiuti solidi urbani), non essendovi stata applicazione di Iva non vi è nulla rimborsare
COMUNI IN TIA2 
C'è una disposizione che qualifica l'entrata come soggetta ad Iva: è quindi necessario eccepire l'illegittimità costituzionale di tale disposizione al fine di riqualificare l'entrata come tributo
SOGGETTO CUI INVIARE L'ISTANZA DI RIMBORSO 
Di norma è il gestore del servizio pubblico che ha applicato la tariffa e addebitato l'Iva. Nel solo caso in cui la tariffa sia stata applicata dal Comune, l'istanza dovrà essere presentata a quest'ultimo
TERMINE DI PRESENTAZIONE 
Trattandosi di un indebito oggettivo (si veda l'articolo 2033 del Codice civile), il termine di presentazione dell'istanza di rimborso dovrebbe essere di dieci anni dal pagamento
GIUDICE COMPETENTE 
In caso di controversie tra privati aventi ad oggetto l'Iva, la competenza è sempre del giudice ordinario e non delle Commissioni tributarie. Manca, infatti, l'emissione di un atto impositivo